Person auf Rolltreppe nach oben in modernem Gebäude.

Più stabili delle statistiche: assicurazioni ancora in crescita

Commento
17. Dicembre 2025

Il settore assicurativo svizzero rimane un pilastro stabile dell'economia, nonostante le sfide, scrive Jan Schüpbach, capo economista dell'ASA.

Jan Schüpbach
Jan Schüpbach Tutti gli articoli

La piazza finanziaria svizzera sta perdendo terreno? È questo il pensiero che potrebbe affacciarsi alla mente confrontando l’attuale studio BAK «Volkswirtschaftliche Bedeutung des Schweizer Finanzsektors» (Importanza economica del settore finanziario svizzero) con l’edizione dello scorso anno. Dall’ultima revisione dei conti nazionali da parte dell’Ufficio federale di statistica, la stima del valore aggiunto lordo del settore finanziario è infatti risultata leggermente più bassa. Questo adeguamento rappresenta principalmente un progresso metodologico: la precisione statistica aumenta e i numeri risultano più differenziati. L’immagine della realtà rimane però sostanzialmente invariata: da decenni il settore assicurativo è sinonimo di stabilità e affidabilità, a prescindere dal metodo di misurazione impiegato.

Con un valore aggiunto lordo diretto pari a 31,4 miliardi di franchi e 85’300 posti di lavoro a tempo pieno, le compagnie di assicurazione contribuiscono in modo sostanziale allo sviluppo dell’intera economia. Fanno parte di uno dei settori più produttivi della Svizzera e, grazie alla loro solidità finanziaria e all’orientamento internazionale, sono un partner affidabile per aziende e privati.

Questi numeri sono più che semplici statistiche: descrivono l’effetto tampone sortito a livello economico, particolarmente prezioso in fasi di maggiore incertezza. La stabilità, difatti, non è fine a se stessa: garantisce la solvibilità in caso di sinistro, assicura gli investimenti nell’economia reale e attenua le fluttuazioni congiunturali. In un anno segnato da un onere dei sinistri superiore alla media, il settore dimostra la propria resilienza senza compromettere la propria funzionalità. È un segnale che infonde fiducia ben oltre i confini del settore.

Solidità grazie alla ripartizione dei rischi, al capitale di base e alla prevedibilità

Le previsioni dello studio BAK indicano una crescita solida del valore aggiunto lordo reale per le assicurazioni: nello specifico, più 1,8 percento per il 2025 e più 2,1 percento per il 2026. Un’evoluzione notevole, considerando che allo stesso tempo il settore è confrontato con rischi crescenti, come le catastrofi naturali e gli incidenti informatici. La solidità degli assicuratori poggia su tre pilastri: in primo luogo su un’ampia diversificazione dei rischi tra rami e regioni, con la riassicurazione a orientamento globale che svolge un ruolo stabilizzatore particolarmente importante. In secondo luogo, su un’elevata intensità di capitale e produttività, poiché con circa 489’900 franchi di valore aggiunto nominale per posto a tempo pieno, le assicurazioni sono il ramo più produttivo del settore finanziario. In terzo luogo, su una regolamentazione che garantisce costantemente la solvibilità e un orientamento a lungo termine (test svizzero di solvibilità SST). Questa combinazione consente di fornire le prestazioni promesse in modo affidabile e, al contempo, di gestire gli investimenti con prevedibilità. Per l’economia nel suo complesso, ciò significa che una base di premi stabile garantisce flussi di capitale costanti, i quali, anche nelle fasi difficili, rendono possibili il pagamento dei sinistri e gli investimenti a lungo termine: dalle ipoteche alle partecipazioni in imprese, fino alle infrastrutture e agli immobili. La stabilità si concretizza così in liquidità per aziende e privati, nonché in flussi di investimento a lungo termine che, proprio in un contesto di incertezza, hanno un effetto anticiclico.

Resistente e saldo in un mondo in subbuglio

Nel contesto attuale, il settore assicurativo si dimostra davvero «resistente e saldo». Resiste alle sfide di un anno segnato dalla volatilità dei sinistri e rimane saldamente ancorato al tessuto economico svizzero. La domanda di servizi IT, di consulenza e di assistenza genera un ulteriore valore aggiunto lordo di 12,0 miliardi di franchi in altri settori; 86’600 posti di lavoro al di fuori del settore finanziario dipendono direttamente dalle attività delle compagnie di assicurazione. In questo modo il settore stabilizza non solo i rapporti diretti con la clientela, ma anche il commercio, l’industria e i servizi ad alta intensità di conoscenza nell’intera economia. Inoltre, rafforza la base delle esportazioni della Svizzera: i servizi assicurativi per una somma di 9,5 miliardi di franchi, sostenuti in particolare dalla riassicurazione globale, diversificano le entrate dell’economia estera al di là del settore dell’industria. Questo orientamento internazionale è un fattore di resilienza, perché attenua gli shock dei singoli mercati e consente di ricavare dei guadagni da diversi cicli economici. Dal punto di vista geografico, i poli assicurativi di Lucerna, Basilea Città, Vaud e Berna fungono da ancore, mentre Zurigo rimane il centro nevralgico nazionale per l’assicurazione diretta e la riassicurazione nonché la gestione patrimoniale transfrontaliera. 

Prospettive favorevoli per il futuro

La revisione delle statistiche è un progresso metodologico che aumenta la precisione delle misurazioni, ma non cambia la funzione economica del settore assicurativo. Determinante è però lo sguardo al futuro: la previsione BAK indica che a medio termine il settore assicurativo continuerà a crescere; fattori strutturali come la demografia, l’aumento del benessere e la copertura di nuovi rischi (catastrofi naturali, cyber) sostengono la domanda. Da ciò si profila un chiaro mandato: sfruttare attivamente la stabilità per sostenere la trasformazione. In qualità di investitori a lungo termine, le assicurazioni possono finanziare la decarbonizzazione, la modernizzazione, l’ampliamento delle infrastrutture e l’adeguamento ai rischi climatici grazie a orizzonti di investimento pianificabili, rafforzando così ulteriormente la resilienza dell’economia svizzera. La stabilità non è quindi la fine della storia, ma la sua premessa: offre la libertà d’azione necessaria per consentire il cambiamento senza rinunciare all’affidabilità.

Sullo Studio

Lo studio redatto da BAK Economics sull'importanza economica del settore finanziario svizzero viene pubblicato una volta all’anno, su mandato dell’Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) e dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB). L’attenzione è posta sulle cifre salienti del settore finanziario, come il valore aggiunto, i posti di lavoro e il gettito fiscale.

 

Qui sono disponibili gli studi per gli anni 2024, 2023, 2022 e 2021.