
Sebbene le parole «pandemia» e «cyber» siano in voga, la consapevolezza del rischio nella popolazione è aumentata ben poco. René Harlacher, Chief Underwriting Officer di Zurich Svizzera e membro del Comitato non vita dell’ASA, spiega le sfide che questo comporta e perché soprattutto i grandi eventi sono sormontabili solo congiuntamente.
Tutti questi eventi hanno un grande impatto sulla nostra società e, naturalmente, anche sul settore. Inoltre, evidenziano i punti deboli relativi all’assicurabilità dei grandi eventi. Uno dei nostri compiti è quello di sviluppare e mostrare soluzioni adeguate.

Il settore assicurativo ha elaborato una proposta per un’assicurazione capillare contro le pandemie. Sfortunatamente la soluzione non ha trovato appoggio, motivo per cui la Confederazione ha sospeso il progetto. Tuttavia, questo non cambia il nostro mandato principale: dobbiamo mostrare alla politica e alla società dove esistono dei rischi e come possiamo contrastarli in caso si verifichino.
Molto estese e complesse. Per esempio, a maggio 2022 la Zurich ha chiuso la sua filiale in Russia e si è ritirata da questo mercato. Naturalmente, la guerra influisce anche sul lavoro quotidiano. In seguito alle sanzioni internazionali, ad esempio, i contratti esistenti con i partner russi d’un tratto non erano più validi. E poi, naturalmente, la guerra ha avuto un forte impatto sull’economia reale e sui mercati finanziari, che perdura ancora oggi.
Lavoro nel settore da quasi 20 anni, ma non ho mai sperimentato personalmente un simile susseguirsi di crisi e disastri. Per il settore assicurativo, che per sua natura è fortemente orientato al lungo termine, questa repentinità comporta grandi sfide.
«Lavoro nel settore da quasi 20 anni, ma non ho mai sperimentato personalmente un simile susseguirsi di crisi e disastri.»
Si potrebbe ipotizzare di sì. Secondo la nostra esperienza, tuttavia, è piuttosto il contrario. La moltitudine di eventi ha portato a una sollecitazione eccessiva e probabilmente anche a una certa rassegnazione.
Quando in primavera la terra ha tremato in Siria e in Turchia, lo sgomento è stato naturalmente grande anche nel nostro Paese. Allo stesso tempo, questo terribile evento non ha scatenato la reazione che mi sarei aspettato. Ad esempio, non c’è praticamente stata alcuna discussione pubblica riguardo alla possibilità che un evento del genere possa colpire anche la Svizzera e su come saremmo protetti in questo caso. Anche se sappiamo da tempo che il pericolo di un terremoto è reale, purtroppo rischi come questo vengono sottovalutati da molti.
Il settore è contrario a questa proposta insufficiente. Dal nostro punto di vista il cosiddetto impegno eventuale dà una falsa sicurezza: non offre una copertura completa, poiché non include i beni mobili. Inoltre la proposta corrisponde piuttosto a una tassa retroattiva che a un’assicurazione preventiva.
Il terremoto è un rischio assicurabile: attualmente i proprietari di immobili hanno la possibilità di stipulare un’assicurazione privata contro i terremoti. Tuttavia, solo il dieci percento circa di tutti i proprietari lo fa. In altre parole: nel caso in cui si verificasse un evento, ci troveremmo ad affrontare sfide enormi, come è avvenuto per la pandemia.
Noi riteniamo sia necessaria una soluzione obbligatoria, alla stregua del pool danni della natura.
I ciber-rischi sono estremamente dinamici. Inoltre, a causa della mancanza di esperienza, non sappiamo con certezza quali sarebbero le conseguenze di un grave evento in questo ambito. A differenza di altri rischi, nel caso dei ciber-rischi il settore ha ancora pochi dati a disposizione perché il rischio è emerso recentemente. Una cosa però è chiara: come per le pandemie, anche nel settore informatico esistono rischi non assicurabili. Un attacco di questo tipo potrebbe assumere una portata tale da non poter essere coperto solo da noi in quanto settore assicurativo.
«Occorre sostenere la stretta collaborazione tra Confederazione, settore assicurativo e società anche nell’ambito informatico.»
Occorre sostenere la stretta collaborazione tra Confederazione, settore assicurativo e società anche nell’ambito informatico. In definitiva, ogni singolo individuo deve dare il proprio contributo.
La digitalizzazione, e la relativa disponibilità di dati in particolare, ha un forte impatto sulla nostra attività. Soprattutto in caso di eventi naturali come le inondazioni, disponiamo di grandi serie di dati che ci aiutano ad attuare misure preventive.
Non possiamo evitare eventi importanti come pandemie, terremoti o attacchi informatici in futuro. Ma possiamo fare in modo di essere il più preparati possibile. Questo richiede però il coinvolgimento di tutte le parti interessate. Purtroppo, nel clima politico attuale, unire le forze risulta difficile. Mi auguro quindi che il principio di solidarietà torni a funzionare con più forza in politica e tra la popolazione.
Private und öffentliche Unternehmen sind heute in allen Bereichen ihrer Geschäftstätigkeit auf IT-Systeme angewiesen und entsprechend anfällig auf Störungen verursacht durch Cyber-Risiken.

René Harlacher spiega quali sono attualmente i rischi prioritari e perché si possono affrontare soltanto unendo le forze.

Per aumentare la ciber-resilienza a lungo termine, le aziende hanno bisogno non solo di misure di protezione efficienti, ma anche di una chiara strategia.
