No all’«iniziativa GSsE»
Il 29 novembre 2020 i cittadini si esprimeranno sull’iniziativa popolare «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» («iniziativa GSsE»). L'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) respinge il progetto in quanto lo considera eccessivo. Stabilire quali aziende siano qualificabili come produttori di materiale bellico è difficilmente attuabile nella prassi.
L'iniziativa popolare «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico», tra gli altri aspetti, esige il divieto agli istituti di previdenza professionale di finanziare i produttori di materiale bellico. Secondo il testo dell'iniziativa è «produttore di materiale bellico ogni azienda che realizza oltre il cinque percento della sua cifra di affari annua dalla produzione di armi». L’associazione di settore degli assicuratori privati svizzeri considera eccessiva l’«iniziativa GSsE». Con la sua approvazione, in Svizzera sarebbero applicabili dei requisiti che non avrebbero alcun effetto positivo sulla produzione di armi a livello globale, come invece auspicano i promotori dell’iniziativa. La soglia del cinque percento della cifra d’affari annua che servirebbe a qualificare i produttori di materiale bellico è difficile da definire e attuare nella pratica. L'iniziativa ignora inoltre il fatto che la legge federale sul materiale bellico in vigore, rende punibile già oggi il finanziamento diretto e indiretto di materiale bellico proibito, vietandone quindi non solo la produzione, ma anche il commercio.
L'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) è consapevole della responsabilità degli investitori. Gli assicuratori privati ne tengono adeguatamente conto in qualità di investitori di rilievo a lungo termine. Le società affiliate all’ASA si impegnano a considerare i criteri ESG (in ambito ambientale, sociale e della gestione aziendale) nella selezione dei loro investimenti di capitale. Il rapporto di sostenibilità dell’ASA indica che gli assicuratori considerano i criteri di sostenibilità nell'86 percento delle loro decisioni d'investimento di capitale come pure gli aspetti legati ai diritti umani o le armi vietate a livello internazionale quali criteri di esclusione. Gli sforzi in questo senso saranno ulteriormente promossi. L’ASA respinge tuttavia le richieste dell'iniziativa in quanto le considera eccessive e non attuabili. Anziché introdurre il divieto generalizzato di investire in aziende produttrici di materiale bellico non chiaramente definite, l'associazione di settore punta sulla trasparenza e sulla responsabilità personale.
Note to editors
L’Associazione Svizzera d’Assicurazioni rappresenta gli interessi del settore dell’assicurazione privata a livello nazionale e internazionale. Fanno parte dell’associazione circa 75 società d’assicurazione diretta e di riassicurazione, che impiegano 47’700 collaboratori in Svizzera e altri 100’000 all’estero. Gli associati dell'ASA realizzano oltre l’85 percento del volume dei premi incassati sul mercato svizzero. Quale forza trainante dell’economia svizzera, il settore assicurativo si assume la responsabilità economica a livello gestionale, sociale e politico ovunque siano in gioco i fattori chiave di successo delle sue sedi.
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