«L’assicurazione eventi naturali si basa su una doppia solidarietà»
Le catastrofi naturali possono provocare danni enormi. Per poterle assicurare con premi adeguati è indispensabile che assicurati e assicuratori si assumano insieme il rischio. Eduard Held, direttore del pool per danni causati dagli elementi naturali e responsabile del ramo non vita e riassicurazione, spiega nell’intervista in cosa consiste il pool per danni causati dagli elementi naturali e perché ad oggi non include ancora i terremoti.
Eduard Held, il pool per danni causati dagli elementi naturali è stato istituito, nella sua forma originale, negli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di un concetto ancora al passo coi tempi?
Assolutamente sì! Nonostante le varie modifiche nel corso dei decenni, il pool per danni causati dagli elementi naturali si è rivelato utile sin dalla sua introduzione. Seguendo i dibattiti degli altri Paesi sulle possibili soluzioni in pool possiamo affermare con orgoglio che con l’implementazione di una soluzione funzionante e ampiamente sostenuta la Svizzera si è fatta precursore di questo concetto.
L'assicurazione danni elementari è un buon esempio di cooperazione nel settore: Eduard Held, direttore del pool per danni causati dagli elementi naturali.
Che cosa rende il modello così unico nel suo genere?
L’assicurazione eventi naturali si basa sulla doppia solidarietà tra la popolazione e tra le compagnie assicurative. Il modello funziona perché il legislatore e il settore privato remano nella stessa direzione e fanno ciascuno la propria parte per attuarlo con successo. Il pool per danni causati dagli elementi naturali non serve esclusivamente alla compensazione dei danni tra le società, ma anche all’acquisto collettivo di riassicurazione con un’entità della copertura complessiva di 1,1 miliardi di franchi.
Non sarebbe possibile assicurare i danni causati dagli elementi naturali esclusivamente a li-vello privato?
No, non si può prescindere da una collaborazione tra lo Stato e l’economia privata, poiché in assenza di un obbligo legale verrebbero meno la necessaria solidarietà e tutela con premi sostenibili per tutti.
Dal punto di vista del settore assicurativo sarebbe auspicabile includere i terremoti come ulte-riore pericolo naturale nell’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali.
Il pool per danni causati dagli elementi naturali assicura nove pericoli naturali, ma esclude i terremoti. Perché?
Dal punto di vista del settore assicurativo sarebbe auspicabile includere i terremoti come ulteriore pericolo naturale nell’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali; sin dall’istituzione del pool la questione è stata ripetutamente sollevata, senza purtroppo mai concretizzarsi. Questo a causa della politica, il che è insoddisfacente.
Per quale motivo?
Principalmente a causa del carattere spiccatamente catastrofico del rischio sismico. Pur trattandosi di un evento estremamente raro, il suo potenziale di danno è enorme. Inoltre, l’estensione della copertura comporterebbe un aumento dei premi che, per definizione, è fonte di resistenza e mina l’imprescindibile principio di solidarietà.
Quali sono le condizioni quadro necessarie per l’introduzione di un’assicurazione capillare contro i terremoti?
La condizione fondamentale è la presenza di volontà politica di tutte le parti coinvolte e anche la di-sponibilità a superare gli ostacoli costituzionali. La ripartizione dei ruoli tra le istituzioni pubbliche, gli assicuratori privati e le assicurazioni stabili cantonali consentirebbe una copertura assicurativa accessibile a tutti. L’odierna assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali dimostra in modo esemplare come sia possibile assumersi l’onere di eventi rari con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Anche attualmente sono all’esame approcci innovativi e proposte di soluzioni...
… che non significa necessariamente un’immediata messa in pratica.
Effettivamente potrebbe volerci ancora molto tempo. Tuttavia, a volte le cose evolvono più velocemente di quanto si pensi. Spesso è l’evento a determinare l’azione. Basti pensare al drammatico inverno di valanghe che ha portato all’istituzione dell’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali nella sua forma attuale.
Nemmeno per le pandemie esistono soluzioni in pool. Perché finora non sono state contem-plate?
Probabilmente la necessità e il beneficio di una simile soluzione non sono stati percepiti a sufficienza: nel passato più recente la nostra società non ha infatti vissuto alcuna emergenza pandemica. Oggi invece la situazione è completamente cambiata. Nel 2020 il settore assicurativo, insieme all’Amministrazione, ha lavorato all’elaborazione di proposte per trovare una soluzione capillare alla pandemia, che però, purtroppo, non si è realizzata.
Il nostro settore si occupa intensamente dei rischi maggiori e sta elaborando concrete proposte di soluzioni.
Esistono parallelismi tra l’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali e una possibile assicurazione pandemia?
La principale caratteristica comune è che il settore assicurativo può contribuire a una soluzione sostenibile per tutti, offrendo le sue conoscenze in materia di valutazione del rischio, trattamento dei sinistri, valutazione obiettiva dei costi e in qualità di portatore del rischio. Un’altra caratteristica comune consiste nella necessità di un’assicurazione obbligatoria, senza la quale non è immaginabile una soluzione su questa base.
Quali sono, per contro, le differenze tra il pool per danni causati dagli elementi naturali e una possibile soluzione assicurativa per la pandemia?
La grande differenza sta nella possibilità di diversificazione necessaria per l’assicurabilità, che nel caso di una pandemia viene meno: in pratica si verifica contemporaneamente e, per definizione, a livello globale. Questo rende quasi impossibile attuare una vera diversificazione.
Cosa si può dedurre da questo per altri rischi, come ad esempio quello di una penuria di energia elettrica?
I rischi come la penuria di energia elettrica, così come un ciberattacco o un forte terremoto, hanno un’esigua probabilità di verificarsi, ma un enorme potenziale di danno. Il settore assicurativo da tempo dedica la massima attenzione ai cosiddetti rischi maggiori, con l’obiettivo di elaborare delle proposte di soluzioni. A seconda del rischio maggiore, potremmo giungere alla conclusione che non è affatto assicurabile, o che è appropriata una qualche forma di partenariato pubblico-privato, o ancora che può essere assicurato interamente dal settore privato.
La prevenzione ripaga. In effetti questo tipo di provvedimenti presenta un rapporto costi-benefici estremamente favorevole, ad esempio nell’ambito della protezione da inondazioni.
Numerosi assicuratori si adoperano attivamente nell’ambito della prevenzione dei danni causati dagli elementi naturali. Perché questo impegno è utile e importante?
La prevenzione ripaga. In effetti questo tipo di provvedimenti presenta un rapporto costibenefici estremamente favorevole. Il danno «risparmiato» nel tempo risulta molto superiore all’onere richiesto per la prevenzione. Fortunatamente, questa è oggi una consapevolezza ampiamente diffusa.
Può citare degli esempi concreti che dimostrano l’efficacia della prevenzione?
Un esempio attuale a questo proposito lo troviamo nel Canton Uri. Dopo che nelle estati del 1987 e del 2005 due violenti nubifragi hanno sommerso vaste parti della pianura della Reuss, nella regione sono state implementate importanti misure di protezione contro le piene. Nell'ottobre 2020, nella stessa regione la quantità di precipitazioni è stata paragonabile a quella del 1987. Prima che potesse inondare la pianura, la Reuss è stata deviata in modo controllato sull'autostrada A2. Una serie coordinata di misure di protezione ha consentito di evitare danni di più ampia portata.
La prevenzione funziona anche nel piccolo?
Certamente. Chiunque possieda una casa unifamiliare può adottare provvedimenti sul proprio terreno o immobile, ad esempio per impedire l'infiltrazione dell’acqua. Il calcolo è sempre lo stesso: investire oggi per trarne profitto domani. Le misure di prevenzione riducono altresì i costi assicurativi, e questo alla fine va a beneficio di tutti.
L’ASA offre un tetto ideale al pool per i danni causati dagli elementi naturali. Il modello rappre-senta un buon esempio di cooperazione all’interno del settore.
Una soluzione come l’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali non può essere offerta da una sola società. Qual è in questo contesto il ruolo assunto dall’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA?
L’ASA offre un tetto ideale al pool per i danni causati dagli elementi naturali. Il modello rappresenta un buon esempio di cooperazione all’interno del settore. Il pool per danni causati dagli elementi naturali si basa sulla collaborazione di tutto il settore assicurativo, che permette di offrire una soluzione interessante ed efficiente a beneficio di tutti. Occorre conoscere e raggruppare le diverse esigenze. A tale scopo, l’ASA dispone per definizione dell’infrastruttura richiesta e gode del consenso necessario.
Vi sono altri esempi che dimostrano quanto siano importanti le associazioni come l’ASA?
Un esempio è rappresentato, come accennato prima, dall’esigenza di trovare soluzioni efficienti per affrontare i rischi maggiori nel quadro di un partenariato di rischio. Servono inoltre un interlocutore e un portavoce del settore così da mantenere attrattiva la piazza svizzera per l’industria assicurativa. Inoltre, non si può prescindere dall’associazione se si vuole realizzare in modo utile per l’economia assicurativa il desiderio e la necessità di un’industria finanziaria sostenibile. Pertanto, le associazioni non si assumono soltanto il ruolo di intermediari, ma nelle mansioni concrete contribuiscono anche in maniera fondamentale alla ricerca di soluzioni.
Ritratto:
Eduard Held dal 1° gennaio 2021 ha assunto la carica di direttore del pool per danni causati dagli elementi naturali. Inoltre, nell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA dal 1° ottobre 2022 è responsabile del ramo non vita e riassicurazione. Il matematico laureato presso la ETH vanta più di 25 anni di esperienza nel settore della riassicurazione internazionale.
Unica nel suo genere in tutto il mondo: l’assicurazione eventi naturali
Le catastrofi naturali possono provocare danni enormi. Per poterle assicurare con premi adeguati è indispensabile che assicurati e assicuratori adottino un comportamento solidale e si assumano insieme il rischio. Il concetto dell’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali si basa pertanto su una doppia solidarietà, in cui sia gli assicuratori, sia gli assicurati assumono il rischio delle catastrofi naturali. Queste corrispondono complessivamente a nove pericoli naturali, tra cui inondazioni, tempesta e grandine.
Grazie al pool per danni causati dagli elementi naturali, fondato nella sua forma originale già nel 1936, è possibile coprire i danni causati dagli elementi naturali con un premio unitario sostenibile per tutti i contraenti e suddividere l’onere dei sinistri tra le compagnie d’assicurazione riunite nel pool. Tra il 1970 e il 2021 gli assicuratori privati riuniti nel pool per danni causati dagli elementi naturali si sono assunti il costo di danni materiali per l'importo di circa 7 miliardi di franchi.