Monitor sicurezza ASA la previdenza per la vecchiaia preoccupa
Le certezze e i rischi percepiti dalla popolazione svizzera: secondo i dati rilevati nel giugno 2020 con il terzo sondaggio Monitor sicurezza ASA tre quarti della popolazione svizzera prevede un calo delle rendite. La preoccupazione sullo stato della previdenza per la vecchiaia è aumentata rispetto all'anno precedente. Gli svizzeri sono anche preoccupati per il cambiamento climatico. L'80 percento della popolazione considera gli effetti del cambiamento climatico come un rischio importante.
Un quarto degli svizzeri desidera che gli assicuratori e le casse pensioni investano il loro capitale in modo sostenibile, anche se ciò dovesse comportare rendimenti inferiori. Un ulteriore 46 percento concorda almeno in parte con questo obiettivo. Per contro, il 19 percento mette chiaramente l’accento sui rendimenti. Questo è uno dei risultati che emerge dal Monitor sicurezza ASA 2020. Per la terza volta, il centro di ricerca sotomo, unitamente all'Accademia militare (MILAK) del Politecnico federale di Zurigo, su incarico dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA), ha interpellato la popolazione sulla sicurezza e la stabilità della società. «I risultati sugli investimenti sostenibili sono conformi all'atteggiamento generale della popolazione nei confronti degli effetti del cambiamento climatico», afferma Michael Hermann, direttore del centro di ricerca sotomo. Dal sondaggio emerge che: l'80 percento degli intervistati ritiene che i rischi legati al cambiamento climatico siano elevati; un ulteriore 12% li considera come un potenziale di rischio medio.
Età di pensionamento flessibile come incentivo
Nonostante l’approvazione del popolo al progetto AVS-riforma fiscale (RFFA), poi entrato in vigore all'inizio del 2020, la preoccupazione dell'opinione pubblica per lo stato della previdenza per la vecchiaia è ulteriormente aumentata. Tre intervistati su quattro prevedono infatti il calo delle rendite. Il 68 percento ritiene che la causa sia da ricercare nella lacuna di finanziamento dell'AVS. Ben il 77 percento teme che le casse pensioni non siano in grado di erogare le loro prestazioni. La maggioranza vorrebbe che l’onere per porre rimedio al deficit finanziario venisse ripartito su tutta la popolazione e non solo sui lavoratori attivi. Michael Hermann afferma: «Tuttavia, per quanto riguarda il secondo pilastro, la fascia dai 18 ai 44 anni considera la riduzione dell’aliquota di conversione come un mezzo adeguato più frequentemente rispetto alle persona in età più avanzata.» L'aumento dell'età di pensionamento comparativamente è ritenuto spesso un approccio di soluzione per l'AVS. Solo una persona su cinque prevede però di protrarre l’attività lavorativa oltre all'età di pensionamento ordinaria. L’incentivo principale per le persone a posticipare il momento del pensionamento è la possibilità di ridurre gradualmente il grado di occupazione.
Aumenta il timore per il posto di lavoro
Il sondaggio è stato condotto nel giugno 2020, dopo i primi allentamenti delle misure dovute al propagarsi del coronavirus. Nel complesso, come l'anno precedente, nove svizzeri su dieci affermano di sentirsi tranquilli; si osserva tuttavia un lieve spostamento delle risposte da «molto sicuro» a «abbastanza sicuro». Per il 72 percento, il contesto familiare continua a essere determinante per il senso di sicurezza. Al contrario, la cerchia degli amici ha perso importanza: gli amici contribuiscono al senso di sicurezza per il 53 percento degli intervistati. Il 59 percento indica il posto di lavoro come il secondo fattore più importante per la sicurezza: l'unico punto valutato nella stessa maniera da tutti gli intervistati, a prescindere dall’orientamento politico. «La paura di perdere il posto di lavoro è aumentata notevolmente», afferma Michael Hermann. «Nel 2020, il 35 percento era assolutamente certo di poterlo conservare, mentre ancora un anno fa questa cifra era del 53 percento.» Un quarto ritiene che il pericolo concreto di perdere il lavoro sia elevato nei prossimi dieci anni. Non è chiara invece la valutazione relativa all'home office: un terzo circa stima che questa modalità di lavoro diminuisca la sicurezza; il 42 percento ritiene che non vi sia alcuna differenza, mentre il 20 percento considera che l'home office sia più sicuro.
Per la terza volta, l'Associazione Svizzera d'Assicurazioni ha assegnato il mandato di eseguire il Monitor sicurezza ASA. «In qualità di assicuratori privati, i temi della sicurezza e della resilienza sono elementi di importanza fondamentale», dichiara il direttore dell'associazione Thomas Helbling. Interessa in particolare ciò che la popolazione pensa della previdenza per la vecchiaia o dei temi attuali come il cambiamento climatico. «Le questioni centrali nell’ambito della previdenza per la vecchiaia continuano a rimanere senza risposta: affrontare questi problemi è una questione urgente per noi assicuratori privati e per i nostri clienti», afferma Helbling. Il settore assicurativo chiede da anni che la politica si occupi rapidamente e in modo mirato della stabilizzazione della previdenza per la vecchiaia. Secondo l’Associazione, la proposta di riforma del Consiglio federale, il cui termine di consultazione è scaduto il 29 maggio 2020, contiene elementi importanti per la graduale stabilizzazione del secondo pilastro. L'ASA sostiene la riduzione dell'aliquota minima di conversione LPP al 6,0 percento in un’unica fase, l'introduzione di un contributo per il finanziamento della garanzia di conversione in rendita e propone di ottimizzare le misure di compensazione previste. L'ASA respinge il supplemento di rendita proposto dal Consiglio federale e il suo modello di finanziamento.
Il Monitor sicurezza ASA è disponibile in versione integrale qui per il download in tedesco e francese.
Metodo impiegato
La raccolta dei dati del Monitor Sicurezza ASA è stata effettuata tra l'8 e il 22 giugno 2020 dal centro di ricerca sotomo. I partecipanti sono stati reclutati tramite invito attraverso i panel online di sotomo e Intervista. In totale sono stati valutati 1378 panel (panel di Intervista: 817; panel di sotomo: 561). Il campione combinato è stato ponderato in base al metodo IPF (proportional fitting). Il collettivo di riferimento è costituito dalla popolazione residente fissa della Svizzera tedesca e francese a partire dai 18 anni. L'errore di campionamento è di ±2,6 percento.
Nota per la redazione
L’Associazione Svizzera d’Assicurazioni rappresenta gli interessi del settore dell’assicurazione privata a livello nazionale e internazionale. Fanno parte dell’associazione circa 75 società d’assicurazione diretta e di riassicurazione, che impiegano 47’700 collaboratori in Svizzera e altri 100’000 all’estero. Gli associati dell'ASA realizzano oltre l’85 per cento del volume dei premi incassati sul mercato svizzero. Quale forza trainante dell’economia svizzera, il settore assicurativo si assume la responsabilità economica a livello gestionale, sociale e politico ovunque siano in gioco i fattori chiave di successo delle sue sedi.
Ulteriori informazioni
Associazione Svizzera d'Assicurazioni ASA, Takashi Sugimoto, telefono +41 44 208 28 55, takashi [dot] sugimotosvv [dot] ch (takashi[dot]sugimoto[at]svv[dot]ch), centralino +41 44 208 28 28.
Centro di ricerca sotomo, Michael Hermann, michael [dot] hermannsotomo [dot] ch (michael[dot]hermann[at]sotomo[dot]ch), Telefono +41 76 576 74 48