L'associazione nell'ultimo anno
Capitolo
Editoriale
Gentili signore, egregi signori, care lettrici, cari lettori,
coronavirus, guerra in Ucraina, inflazione: il mondo che conosciamo oggi domani potrebbe cambiare. La vita è diventata più imprevedibile e più impegnativa. Quanto vulnerabili siano conquiste quali sicurezza, stabilità e benessere ce lo dimostra drammaticamente la guerra in Ucraina. Le ripercussioni di questa guerra saranno una sfida sotto molti punti di vista anche per il nostro Paese e per lo sviluppo di noi assicuratori.
Improvvisamente sicurezza e stabilità stanno acquisendo per tutti noi maggiore importanza: sicurezza finanziaria, sicurezza fisica, sicurezza dell'approvvigionamento, certezza del diritto. Come Paese indipendente, neutrale, orientato alla libertà e alla concorrenza, la sicurezza e la stabilità sono fondamentali per garantire alla Svizzera di rimanere concorrenziale nonché attrattiva e prospera nel contesto internazionale.
Il ramo assicurativo è un pilastro fondamentale dell'economia svizzera: Rolf Dörig, Presidente dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA.
Il ramo assicurativo è un pilastro fondamentale dell'economia svizzera e rientra quindi tra i settori del nostro Paese che sotto molti aspetti possono sostenere lo sviluppo della società. Dal punto di vista economico funziona indubbiamente, visto che il settore finanziario genera il dieci per cento della performance economica locale, a cui gli assicuratori contribuiscono con una produttività superiore alla media in ragione di circa la metà. Se consideriamo che assicuratori e banche generano attività economiche anche al di fuori del settore finanziario, il valore aggiunto in Svizzera si attesta a circa 100 miliardi di franchi all'anno. Questo significa che un franco su sette del valore aggiunto generato è riconducibile all’attività di assicuratori e banche. L'importanza del settore finanziario è visibile anche sul mercato del lavoro. Considerando tutte le aziende coinvolte indirettamente, la piazza finanziaria offre 430’000 impieghi a tempo pieno. Un lavoro su dieci in Svizzera, quindi, è legato all'attività del settore finanziario.
Queste cifre non sono solo impressionanti, ma anche cariche di responsabilità: obbligano il nostro settore ad avere successo a livello economico, ma anche a contribuire alla ricerca di soluzioni per questioni che preoccupano la società. Ci si aspetta da noi l'assunzione di una certa responsabilità economica. In particolare in questo periodo di incertezza fa parte di questa responsabilità l’aspettativa che il nostro settore infonda di nuovo ottimismo nelle nostre menti, veda e colga le opportunità, si impegni a favore dell'attività imprenditoriale e del pensiero liberale ad esse legati e che rafforzi e protegga questi valori laddove ciò risulta importante. Questo significa che dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra regolamentazione e libertà imprenditoriale, vale a dire ritrovare la nostra posizione come Paese, società ed economia. In realtà la Svizzera è sempre stata un Paese in grado di trovare un buon equilibrio in questo contesto.
Dopo questi ultimi anni in cui lo Stato ha però continuamente ampliato la sua sfera d'influenza, ora dovrebbe di nuovo concentrarsi sul suo compito principale: creare condizioni quadro ottimali per l'economia in modo che il nostro Paese rimanga attrattivo e concorrenziale. La tendenza a passare, ogni volta che si presenta una nuova sfida, da regolamentazioni, divieti e sovvenzioni dello Stato paralizza il nostro Paese e impedisce le urgenti riforme di politica interna. La piazza economica svizzera - soprattutto nel contesto attuale - merita condizioni quadro e una regolamentazione adeguate che permettano al nostro Paese un futuro orientato a prosperità e innovazioni sostenibili.
Anche la società deve ritrovare la strada dell’apertura. Dobbiamo cercare nuova- mente il contatto tra di noi e coltivarlo, perché solo dai rapporti interpersonali nascono la fiducia e l'unione, che a loro volta danno origine alla creatività, all'innovazione e al progresso. Queste sono premesse importanti per lottare con dedizione, congiuntamente a economia, società e Stato, per la sicurezza e la stabilità del nostro Paese e mantenere così la Svizzera attrattiva e prospera.
Nell’attuale contesto incerto ed emotivamente scosso sono richiesti sangue freddo, ottimismo e determinazione.
Ringrazio tutte le collaboratrici e i collaboratori del settore assicurativo che, con la loro dedizione, contribuiscono a livello personale e negli organi dell’Associazione a rendere la Svizzera sicura, stabile e vivibile anche in futuro.
Dr. Rolf Dörig
Presidente dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA
Commento Urs Arbter
Dopo due anni di pandemia, molti speravano di potersi rapidamente incamminare sulla via della normalità. È andata diversamente. Lo scoppio della guerra in Ucraina ci ha scossi.
Solo pochi anni fa, la maggior parte delle persone nel nostro Paese sentiva un forte senso di sicurezza e stabilità. Nessuno si sarebbe aspettato che una pandemia potesse limitare a tal punto la nostra vita. E nessuno avrebbe potuto immaginare che ai nostri giorni una guerra di aggressione in Europa, con tutte le sue conseguenze negative, potesse diventare realtà.
La sicurezza non è scontata: Urs Arbter, Direttore dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA
Attualmente scopriamo che il nostro senso di sicurezza dipende da fattori sui quali possiamo influire solo in maniera limitata. La sicurezza non è scontata. Dobbiamo costantemente rivedere la nostra posizione di fronte al rischio, o meglio, la nostra capacità di resilienza. Questo ci pone, come individui e come società, di fronte a questioni di cui forse in passato ci siamo occupati troppo poco. Ciò che ci ha insegnato la pandemia vale anche per altri rischi maggiori, tra cui ad esempio una penuria di energia o un ciberattacco su larga scala. Come settore assicurativo, stimiamo che il danno potenziale di un singolo attacco virtuale, in grado di bloccare intere infrastrutture in Svizzera, potrebbe arrivare fino a 15 miliardi di franchi. In caso di una penuria di energia prolungata si potrebbero superare i 100 miliardi di franchi, di cui solo una piccolissima parte è assicurata.
È bene occuparci a fondo di questi temi. Una gestione di successo dei grandi rischi deve avvenire in collaborazione con chi possiede le conoscenze necessarie e le esperte e gli esperti. Nello specifico questo significa che lo Stato deve creare le condizioni quadro che permettano di adottare le soluzioni assicurative per gli attuali rischi maggiori. All’occorrenza, un regime obbligatorio può contribuire a rendere i rischi diversificabili e quindi assicurabili. Lo Stato può così rivestire un ruolo nel finanziamento del rischio laddove supera la capacità dell’assicurazione privata. A lungo termine, queste soluzioni sgravano le casse dello Stato e incrementano la resilienza della nostra economia nazionale, perché non occorre ricorrere a soluzioni ad hoc a breve termine e difficili da delimitare che vanno a svantaggio delle generazioni future.
La nostra attività principale consiste nello sgravare le imprese assumendo i rischi e consentendo così prestazioni innovative. Le innovazioni sono essenziali per l’evoluzio- ne della nostra società e sono decisive per riuscire a superare grandi sfide quali il cambiamento climatico e le sue conseguenze negative. Proprio per questo è importante disporre di una regolamentazione che permetta l’innovazione. Anche nella digitalizzazione abbiamo bisogno delle giuste condizioni quadro per poter sfruttare appieno il potenziale come assicuratori e generare valore aggiunto per la nostra clientela. Come in passato vale: regolamentazione sì, ma solo laddove apporta davvero un valore aggiunto.
Dal 1° gennaio 2022 ho potuto assumere la carica di Direttore dell’ASA. Sono onorato di poter rappresentare insieme al mio team il settore assicurativo svizzero di fronte a queste sfide. Sono convinto che insieme porteremo avanti con successo la strategia della nostra Associazione adottata nel 2020. In questo ruolo, posso contare su un Centro operazionale che funziona perfettamente. Gli organi di milizia ben coordinati con i loro circa 600 collaboratori del settore assicurativo privato permettono di risolvere in modo efficiente le mansioni imminenti e di difendere con efficacia le richieste del settore assicurativo.
Rapporto annuale 2021
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L'associazione nell'ultimo anno
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Revisione previdenza per la vecchiaia: una sfida
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I rischi maggiori
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Revisione parziale della legge sulla sorveglianza degli assicuratori
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Valore aggiunto dell'assicurazione complementare
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Assicurazione attrattiva
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Economia finanziaria sostenibile
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Vari
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