Gli as­si­cu­ra­to­ri si af­fer­ma­no in un con­te­sto dif­fi­ci­le

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Urs Berger, Presidente dell'ASA

Urs Berger, Presidente dell'Associazione Svizzera delle Assicurazioni (ASA)
Conferenza stampa, 3 febbraio 2016
Hotel Marriott, Zurigo

Fa stato la versione orale.
 

Urs Berger, Presidente dell'ASA

Urs Berger, Presidente dell'Associazione Svizzera delle Assicurazioni (ASA)
Conferenza stampa, 3 febbraio 2016
Hotel Marriott, Zurigo

Fa stato la versione orale.
 

Gentili signore, egregi signori

Benvenuti alla conferenza stampa annuale 2016 dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni.

Per iniziare, come d'abitudine desidero tirare un bilancio dell'esercizio 2015 delle assicurazioni private svizzere e commentare le principali sfide politiche che ci aspettano nel 2016. Infine Antimo Perretta, vicepresidente dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni; Ivo Furrer, membro di direzione ASA; e Lucius Dürr, direttore dell'ASA, vi presenteranno, con brevi relazioni, le nostre posizioni in merito all'accesso al mercato nell'UE, alla riforma «previdenza per la vecchiaia» e alla legge sui servizi finanziari (LSF).

Sviluppo degli affari nel 2015

Lasciatemi iniziare con una valutazione globale dell'attuale situazione del settore assicurativo svizzero. In breve: le assicurazioni private continuano ad avere risultati solidi. L'esercizio 2015 è stato positivo nonostante le difficili condizioni quadro - faccio riferimento alla difficile situazione di mercato con tassi d'interesse bassi e perfino negativi.

Dopo un leggero calo dello scorso anno, per gli assicuratori vita si registra una stagnazione. I premi lordi delle assicurazioni vita dovrebbero ammontare a 32,6 miliardi di franchi nel 2015. Tenendo conto del difficile contesto, siamo soddisfatti di tale risultato.

Nel settore vita collettiva il modello di assicurazione completa è sempre molto richiesto perché, rispetto alle casse pensioni, gli assicuratori vita si assumono garanzie uniche nel loro genere nella previdenza professionale. In particolare per le piccole e medie imprese (PMI) è fondamentale poter trasferire alle assicurazioni vita i rischi legati alla previdenza professionale. Anche il massiccio sviluppo dell'economia e dei salari influiscono sulla crescita in questo settore. I bassi tassi d'interesse rendono però diversi prodotti, in particolare del ramo vita con versamenti unici, poco interessanti per i clienti. A ciò si aggiunge l'aumento della regolamentazione, in particolare gli elevati requisiti di capitale proprio in Svizzera rispetto all'UE, che fa pressione sui costi degli assicuratori vita. Tuttavia, l'assicurazione vita individuale rimane richiesta come assicurazione rischi, nonostante i bassi tassi d'interesse.

Dopo la stagnazione dell'ultimo anno, le assicurazioni danni stimano un aumento dei premi di mezzo punto percentuale. Il ramo danni ha quindi registrato una crescita inferiore rispetto al prodotto interno lordo. Per quanto riguarda i veicoli a motore, i premi sono aumentati in particolare in seguito al numero di nuove immatricolazioni nelle automobili. Nella crescita delle assicurazioni danni della natura, incendio e danni materiali si riflettono gli investimenti nelle costruzioni, lo sviluppo della popolazione e il potere d'acquisto. Le altre assicurazioni danni, come l'assicurazione responsabilità civile generale e l'assicurazione trasporti, sono esposte a una forte concorrenza. Il volume delle assicurazioni di persone è calato leggermente. Stiamo parlando soltanto delle assicurazioni complementari; l'ASA non è responsabile dell'assicurazione base obbligatoria.

Nel complesso, ho constatato che nel 2015 l'assicurazione privata svizzera ha confermato una volta in più che è solida ed efficiente grazie a validi risultati finanziari, un lieve incremento dei premi e progressi nell'efficienza dei costi. Inoltre, i pagamenti per i danni assicurati sono leggermente inferiori rispetto agli ultimi anni. Le costose ondate di maltempo a maggio e giugno hanno rappresentato i maggiori eventi naturali nel nostro Paese.

Il capitale di base degli assicuratori rimane molto forte. L'attesa lieve crescita dell'economia svizzera e del benessere influenzerà però anche il settore assicurativo. Dobbiamo prevedere incassi di premi più bassi in determinati rami. Tuttavia, possiamo guardare e pianificare con positività il futuro; per i nostri clienti, le nostre aziende e collaboratori e per l'intera economia.

Le assicurazione sono parte integrante della vita quotidiana e dell'economia

Voglio ribadire ancora una volta ciò che spesso viene dimenticato: le assicurazioni sono parte integrante dell'economia svizzera. Le assicurazioni vengono utilizzate dappertutto. Pensate alle casse malati, all'assicurazione infortuni, alla cassa pensioni. Ricordate l'ultimo furto o incidente nel traffico che avete subito, il momento in cui è subentrata la vostra assicurazione responsabilità civile o quando volevate assicurare il vostro partner o i vostri figli. Anche le aziende non possono agire liberamente senza assicurazioni. Sono indispensabili per il benessere del nostro Paese.

Per quanto riguarda il valore aggiunto gli assicuratori sono nella top ten dei maggiori settori della Svizzera. Nella produttività continuiamo a essere ai vertici. Con un valore aggiunto di 26,1 miliardi di franchi (2014) o una quota del 4,2% dell'intera economia - secondo le stime PIL 2014 dell'Ufficio federale di statistica - siamo un pilastro importante dell'economia svizzera.

Il ramo assicurativo costituisce oltre il 43% del settore finanziario ed è una colonna stabile e solida sopra la media di questo settore e quindi anche per i nostri clienti. Ciò è stato evidente soprattutto nella recente crisi finanziaria, che abbiamo superato completamente indenni. Negli ultimi 20 anni gli assicuratori hanno fatto registrare una crescita sopra la media nel loro valore aggiunto: mentre il prodotto interno lordo dell'intera economia aumentava dell'1,7%, le assicurazioni raggiungevano una crescita annua doppia pari al 4,3%, rispetto all'1,5% delle banche. Le assicurazioni sono estremamente efficienti e produttive: il valore aggiunto per ora lavorativa ammonta a 241 franchi contro i 118 franchi per le banche e gli 81 franchi per l'intera economia. Le assicurazioni sono inoltre un importante datore di lavoro del nostro Paese: occupiamo quasi 50’000 persone e formiamo 2’000 giovani. Si tratta di un chiaro impegno verso il sistema di formazione duale, che sosteniamo attivamente anche con l'associazione per la formazione professionale dell'assicurazione AFA, affiliata all'ASA.

Ciò che ci preoccupa per il futuro è la carenza di personale qualificato che si delinea. Il nostro settore continua a dover contare su specialisti provenienti dall'UE e da Stati terzi. Per questo motivo il sì all'iniziativa contro l'immigrazione di massa e la sua attuazione mi ha già fatto venire mal di pancia. Dove possiamo, noi ma anche altri settori economici, andare a prendere sufficiente personale qualificato? Un'accademizzazione della società non è una soluzione adeguata. Ciò contraddice il nostro sistema di formazione duale e non è mirato. Sono quindi estremamente importanti la continuazione dei contratti bilaterali con l'UE e nuovi modelli nell'ambito delle questioni di genere.

A questo punto non voglio dimenticare la nostra forza come contribuenti: le assicurazioni e i loro collaboratori hanno versato nel 2014 quasi 4 miliardi di franchi di imposte. Questa cifra è superiore al totale delle spese federali per le relazioni estere.

Ho finito con le cifre. Prima di passare la parola ai miei colleghi, desidero parlare brevemente dei temi più impegnativi del 2016.

Interessi dei clienti e lungimiranza al centro della regolamentazione

I nostri affari diventano sempre più complessi. Siamo i fronte a diverse sfide. Cito soltanto l'aumento della regolamentazione, il cambiamento demografico, la digitalizzazione dell'economia e i nostri rapporti con l'UE. Ciò mette a dura prova la nostra competenza tecnica, ma anche la nostra capacità di capire nel loro contesto i molti sviluppi, inquadrarli dal punto di vista strategico e continuare a seguirli nell'interesse dei nostri clienti.

Ritengo quindi d'importanza vitale che l'economia, e non noi assicuratori, sviluppi una chiara idea su quali nuovi approcci e strade possano aumentare i benefici per i clienti e per entrambe le parti (aziende e clienti). L'innovazione è una delle risposte più efficaci alla regolamentazione. L'innovazione, non le norme che limitano, ha reso possibile il progresso che tutti noi apprezziamo. Quali imprenditori abbiamo bisogno di spazio di manovra per rimanere innovativi e concorrenziali e per mantenere la dinamica di crescita. Ciò è a sua volta necessario per mantenere il nostro livello elevato di benessere. Ma lasciatemi essere più chiaro: non siamo contro la regolamentazione. Siamo a favore della regolamentazione con lungimiranza, vale a dire non dobbiamo regolamentarci fino alla morte, solo per avere sotto controllo singoli casi. I consumatori sono il centro della nostra economia; da loro deriva la nostra ragione d'essere. Quindi anche la loro tutela e la relativa regolamentazione è importante. Dove vediamo delle lacune, porgiamo la mano per una regolamentazione sensata. Inoltre, non aspettiamo semplicemente lo Stato, ma agiamo anche di nostra iniziativa nell'ambito dell'autoregolamentazione. Non sempre sono necessarie nuove norme. Il direttore Lucius Dürr si esprimerà a questo proposito. Anche i miei due colleghi di direzione nelle loro presentazioni ci indicheranno a che punto siamo in temi controversi quali la tutela dei consumatori, la regolamentazione e i costi e vi mostreranno come partecipiamo alla discussione politica.

Un'ulteriore, se non la principale, sfida non solo per noi assicuratori ma per tutti i settori dell'economia e della società è il cambiamento demografico e in particolare l'invecchiamento della popolazione. Tale situazione mette a dura prova la previdenza per la vecchiaia e il sistema sanitario. In questo ambito dovremmo permetterci soltanto ciò che possiamo finanziare a lungo termine. Nella previdenza per la vecchiaia e nel sistema sanitario dovremmo quindi dare più importanza all’incremento dell'autoresponsabilità, invece di controllare le persone. La libera scelta dell'assicurazione base e complementare, nonché del medico sono passi nella giusta direzione. Il mio collega di direzione Ivo Furrer vi informerà sulla nostra posizione riguardo la previdenza per la vecchiaia. Non dobbiamo spiegare ulteriormente la nostra opinione per quanto riguarda l'iniziativa «AVS plus».

Come già detto, per noi assicuratori, anche le relazioni con l'UE sono importanti: non soltanto per colmare la carenza di personale qualifico, che incombe su di noi, ma anche nella regolamentazione riguardante le prescrizioni sul capitale proprio.

Soprattutto in questo contesto di bassi tassi d'interesse, in cui ci troviamo da anni, è importante poter combattere ad armi pari con i nostri concorrenti dell'UE. Questa è una delle domande più importanti per la Svizzera dal punto di vista strategico: che livello di sicurezza vogliamo nel settore assicurativo? Nelle assicurazioni vita le richieste in materia di capitale nel Swiss Solvency Test sono troppo alte rispetto a Solvency II dell'UE. La Svizzera è troppo severa? O l'UE troppo permissiva? Per noi sarà interessante discutere questo tema con il nuovo ministro delle finanze e il nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma). Poiché gli assicuratori non possono risolvere questa questione, la politica deve fare alcune riflessioni.

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