Ri­for­ma del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le: im­pe­ra­ti­va e ur­gen­te

Posizioni

Nella sessione primaverile 2023 il Parlamento ha approvato la riforma della previdenza professionale (LPP), che rappresenta un compromesso equilibrato e sostenibile in termini di costi e fornisce un importante contributo a una previdenza per la vecchiaia lungimirante. Il referendum lanciato contro la riforma è riuscito. La votazione popolare è prevista per il 22 settembre 2024.

Il sistema svizzero dei tre pilastri, la previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, è un sistema collaudato che garantisce un tenore di vita adeguato alla popolazione in età di pensionamento grazie a una suddivisione equilibrata tra previdenza statale, professionale ed individuale. Gli oneri e i rischi vengono infatti ripartiti tra previdenza statale (AVS), previdenza professionale (LPP regime sovraobbligatorio) e previdenza privata (previdenza individuale). Lo Stato, i datori di lavoro nonché le cittadine e i cittadini condividono quindi i compiti in modo solidale e questo contribuisce alla forza, alla resilienza e alla stabilità del sistema. 

Riforma LPP

Tuttavia, in Svizzera la previdenza per la vecchiaia deve stare al passo con i tempi ed essere adattata alle esigenze sociali ed economiche. La riforma LPP contribuisce in maniera importante a garantire il collaudato sistema dei tre pilastri, di cui beneficiano tutte le generazioni: dai giovani e dalle persone di mezza età fino agli attuali pensionati. 

La revisione della LPP decisa dal Parlamento svizzero adegua la legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità del 1982. Gli obiettivi sono principalmente due: da un lato si deve porre fine all’ingiusto finanziamento trasversale dei nuovi beneficiari di rendite da parte dei lavoratori, dall’altro bisogna colmare le lacune nelle rendite della previdenza professionale di donne e impiegati a tempo parziale 

A rendere imperativa e urgente la riforma LPP sono in primis la maggiore aspettativa di vita e il calo dei tassi d'interesse nonché dei rendimenti degli investimenti. Alla luce di questi aspetti, l’aliquota di conversione LPP del 6,8 percento risulta decisamente troppo elevata. I problemi che ne derivano non possono essere risolti né dall'inflazione né dall'evoluzione congiunturale generale.

Garantire il finanziamento

Gli istituti di previdenza che concedono prestazioni superiori a quelle obbligatorie hanno da tempo reagito all'aumento dell'aspettativa di vita e al calo dei tassi d’interesse nonché dei rendimenti degli investimenti, riducendo l’aliquota di conversione a una media del 5,3 percento circa. Gli istituti di previdenza con prestazioni minime e vicine alla soglia LPP, ossia circa un sesto di tutti gli istituti di previdenza con circa un sesto di tutti gli assicurati, non hanno questa possibilità e dipendono da una riduzione dell’aliquota di conversione LPP. Quest’ultima, nell’ambito della riforma LPP, verrà ridotta al 6,0 percento in conformità a quanto è politicamente e finanziariamente fattibile. In questo modo verrà attenuata l’indesiderata ridistribuzione intergenerazionale e stabilizzata la previdenza.

Mantenere il livello di prestazioni

Per mantenere il livello delle prestazioni di vecchiaia, con un’aliquota di conversione più bassa è necessario un avere di vecchiaia più elevato. La riduzione dell’aliquota di conversione verrà quindi compensata mediante il rafforzamento del processo di risparmio, che è possibile riducendo la deduzione di coordinamento e adeguando gli accrediti di vecchiaia. Poiché per le persone che andranno in pensione nei primi anni dopo l'entrata in vigore della riforma non sarà più possibile risparmiare l’ulteriore avere di vecchiaia necessario, occorre una misura per la cosiddetta «generazione di transizione». Tale misura consiste nel concedere un supplemento di rendita alle persone attive di età superiore ai 50 anni con un avere di vecchiaia fino a 441’000 franchi al momento dell’entrata in vigore della riforma. A tal fine, l’avere di vecchiaia delle persone interessate verrà incrementato con un versamento unico al momento del pensionamento.

Migliorare il livello di prestazioni in modo mirato

Il rafforzamento del processo di risparmio menzionato sarà attuato concretamente mediante la riduzione della deduzione di coordinamento dagli attuali 25’725 franchi al 20 percento del salario AVS e l'adeguamento delle aliquote degli accrediti di vecchiaia LPP dal 7/10/15/18 percento del precedente salario coordinato al 9/9/14/14 percento del nuovo salario coordinato. Il passaggio da una deduzione di coordinamento indipendente dal reddito a una deduzione di coordinamento basata su una percentuale significa che il salario assicurato aumenterà maggiormente per i redditi più bassi rispetto a quelli più alti. Il processo di risparmio verrà infatti rafforzato per i redditi più bassi in modo tale che le prestazioni di vecchiaia LPP risulteranno significativamente più elevate rispetto a ora, nonostante la riduzione dell’aliquota di conversione LPP. Per i redditi più alti, invece, il processo di risparmio non verrà rafforzato o verrà rafforzato di poco. Ciò è da ricondurre al fatto che gli accrediti di vecchiaia per età verranno graduati con minor scarto e questo, come auspicato dalla riforma, migliorerà le opportunità dei lavoratori più anziani sul mercato del lavoro.

Infine, occorre tener conto che la soglia d’entrata, ossia il salario a partire dal quale l'assicurazione LPP è obbligatoria, verrà ridotta dagli attuali 22’050 franchi a 19’845 franchi. Questo permetterà di assicurare obbligatoriamente anche le persone (e i gradi di occupazione delle persone con più impieghi) che finora non erano assicurate obbligatoriamente. Tale misura va a beneficio soprattutto degli occupati a tempo parziale e delle persone con più impieghi, quindi in particolare delle donne.